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Liberi di scegliere?

Le decisioni che prendiamo ogni giorno sono certamente indirizzate dai nostri bisogni (fisiologici, di sicurezza, di appartenenza e amore, di stima, di autorealizzazione Maslow 1954).
Tuttavia, oltre che dalle possibilità reali che il mondo esterno ci offre, i processi decisionali sono influenzati da alcuni aspetti puramente psicologici.
- Le emozioni che proviamo nel momento in cui dobbiamo scegliere: ad esempio in momenti di rabbia siamo più inclini a dare giudizi negativi, in fasi caratterizzate da tristezza siamo meno fedeli agli obiettivi che ci siamo prefissati, in momenti di paura possiamo anche agire in maniera non razionale.
- I pregiudizi che abbiamo di fronte ad una determinata situazione o persona: un prodotto di una nota marca o costoso ci apparirà di qualità superiore ad un altro, prima di averne fatta una valutazione oggettiva, una persona che ha maggiori punti di contatto con noi ci apparirà più affidabile di una che ci somiglia di meno.
- I processi di emulazione: durante un esperimento in un albergo  sono stati messi cartelli con scritte differenti nelle varie stanze per incentivare al riutilizzo degli asciugamani. La frase che maggiormente ha prodotto l'obiettivo è stata "Il 75% degli ospiti di questa camera ha riutilizzato il proprio asciugamano". E questo è anche il meccanismo sottostante molti slogan pubblicitari
- Meccanismi psicologici nelle dinamiche di gruppo:
 ad esempio le norme emergenti all'interno di un gruppo (Turner e Killian) che portano gli individui che ne fanno parte ad assumere comportamenti anche aggressivi ed estremi, derivanti da una sorta di contagio emotivo fra i componenti oppure il processo di deindividuazione che indebolisce la percezione della responsabilità personale così come della paura, della vergogna e del senso di colpa (esperimento di Zimbardo Università di Standford)


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