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Le palle di Natale


La leggenda metropolitana narra che fra lucine, jingles, euforia regali-correlata, neve finta e parentado, la richiesta di aiuto psicologico sale ogni anno di almeno il 20%.
In effetti si assiste nel mese di dicembre ad un aumento di consulenze psicologiche legate all'acutizzarsi di patologie già esistenti o all'insorgere di disturbi vari e spesso transitori.
Improvvisamente si fa una riflessione, con relativo bisogno di condivisione con uno specialista, riguardo la solitudine, i legami familiari labili o distorti, l'ansia e talvolta anche rispetto un senso di marcata estraneità al turbine dei festeggiamenti comandati.
Quello che si porta in uno studio di psicologia in questo periodo è tipicamente un breve racconto di vari eventi di vita che terminano con "...... ma poi sa, sotto le feste!".
Qui sta il punto: siamo sotto le feste! Il vissuto non corrisponde alla dimensione 'mi godo un pranzo, un regalo, una chiacchierata' ma a quella del 'devo fare'.
Occorre poi sottolineare che la fine dell'anno corrisponde a bilanci più meno espliciti riguardo il grado di soddisfazione personale in ambito lavorativo e relazionale, così come l'inizio di un anno nuovo viene spesso caricato di obiettivi e propositi a breve termine.
Tutto questo viene definito Christmas Effect ed è oggetto di studio e ricerca nel campo della psicologia e delle neuroscienze dal lontano 1981 quando J.R. Hillard , J.M. Holland e D. Ramm misero in evidenza come il periodo natalizio dilatasse le problematiche legate al disagio psicologico e alla depressione. (Christmas and psychopathology. Data from a psychiatric emergency room population. 1981 Dec;38(12):1377-81).
Altri studi vennero condotti per comprendere questo fenomeno fino al più recente del 2011 pubblicato su Innovation in Clinical Neuroscience che conferma come sia presente un aumento di umore depresso e con il termine del periodo natalizio anche di altre psicopatologie. (The Christmas Effect on Psychopathology. Randy A. Sansone, Lori A. Sansone.Innov Clin Neurosci. Dec 2011; 8(12): 10–13).
Parafrasando Lewis Carroll che fece festeggiare ad Alice il non-compleanno, concludo questo articolo augurandovi  per l'anno nuovo più di 300 giorni di buon non-Natale!
 

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